lunedì 21 ottobre 2013

INDESIT PROPONE RIDUZIONE ESUBERI E VEDE 400 REINTEGRI




Indesit ha proposto un'ulteriore riduzione di 94 esuberi di personale e ha detto di ritenere prevedibile nei prossimi anni il reintegro di 400 lavoratori. E' quanto si legge in una nota della società di Fabriano diffusa dopo il tavolo di oggi al ministero dello Sviluppo economico sul piano di riorganizzazione aziendale con sindacati e istituzioni. "Le soluzioni proposte consentono di ridurre subito a 1.030 il numero di persone coinvolte (dal piano) negli stabilimenti", spiega l'azienda sottolineando che di questi, come già anticipato al tavolo di settembre, 330 sarebbero accompagnati alla pensione. "Grazie ai benefici attesi dagli investimenti e alle previsioni di recupero dei mercati nei prossimi 5 anni è prevedibile inoltre il reimpiego graduale di oltre 400 lavoratori", spiega ancora Indesit, sottolineando che "il numero di persone non riassorbite a fine periodo si ridurrebbe così da 1.400 a 300, un numero più che dimezzato rispetto ai 650 lavoratori che già oggi sono sostanzialmente in esubero, considerando le giornate di cassa integrazione ordinaria in corso e quindi a prescindere dal piano di riorganizzazione proposto". Al di fuori degli stabilimenti, e quindi dei 1.030, Indesit ha confermato che i 150 impiegati saranno riassorbiti in 4 anni. Confermato l'aumento degli investimenti da 70 a 78 milioni. Il piano di riorganizzazione originario, presentato a giugno, prevedeva 1.425 esuberi: 25 dirigenti sono già usciti, mentre nel tavolo di settembre si era parlato di un taglio degli esuberi di 126 unità. A conti fatti, oggi è stata proposta la riduzione degli esuberi di altre 94 unità. Indesit spiega inoltre che "i 1.030 lavoratori delle fabbriche inizialmente coinvolti dai contratti di solidarietà lavorerebbero mediamente al 60%, con una retribuzione superiore all'80%. Percentuali destinate poi a crescere". Il 31 ottobre le parti si riuniranno nuovamente presso il ministero per lo Sviluppo Economico per verificare definitivamente la fattibilità di un accordo, "indispensabile per l'utilizzo dei contratti di solidarietà". (Reuters)

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