giovedì 26 settembre 2013

IL MOVIMENTO 5 STELLE INTERROGA IL PARLAMENTO SUL CASO EX ARDO

La Deputata fabrianese Terzoni Patrizia interviene sul caso Ardo comunicando di aver depositato alla Camera, insieme ai colleghi umbri Ciprini Tiziana e Gallinella Filippo, due interrogazioni rivolte rispettivamente al Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato e al Ministro del Lavoro Giovannini. Nel documento i Deputati del MoVimento 5 Stelle pongono l’attenzione del Governo sui possibili risvolti negativi che la sentenza della seconda sezione del Tribunale civile di Ancona, con la quale è stato reso nullo l’atto di cessione della ARDO alla JP Industries, potranno avere sul livello occupazionale ed economico del tessuto sociale dell’area umbro marchigiana. “Come al solito un’intera comunità fatta di centinaia di famiglie e migliaia di storie si ritrova a dover dipendere dalle decisioni che sono in mano a poche persone delle quali non si conoscono bene nemmeno i lineamenti. Il senso di impotenza è forse lo stato d’animo prevalente.” La Deputata a riguardo sottolinea che ”Non vorremmo rivivere l’esperienza di qualche anno fa quando alle soglie delle elezioni regionali i politici locali si affrettavano a rassicurare tutti paventando l’arrivo del salvatore dagli occhi a mandorla o dalla pelle olivastra Ci ricordiamo le foto sui giornali con fantomatici imprenditori cinesi seduti sorridenti intorno a un tavolo pronti a rilevare tutto. Ci ricordiamo dei famosi iraniani rimasti sempre e solo su carta. E ci ricordiamo anche dell’arrivo dell’imprenditore locale che rinunciando ai crediti che vantava nei confronti dell’azienda morente si accollava l’onere di rilevare l’attività e permettere così di attivare altri anni di cassa integrazione. Poi tutto è taciuto. Nessuno ha più saputo cosa stesse accadendo all’interno di quegli stabilimenti e soprattutto all’interno degli uffici. Quello che potevamo vedere era solo il parcheggio destinato agli operai perennemente vuoto”. La portavoce spiega che “uno dei punti sui quali si sofferma l’interrogazione depositata riguarda la vendita di macchinari e immobili di proprietà dell’azienda e per questo chiediamo per quale motivo il Governo non ha ritenuto opportuno adottare iniziative e/o controlli sulla corretta esecuzione del contratto di cessione a fronte di uno “smantellamento” dei beni aziendali, mobili e immobili, venduti dalla J. P. Industries ad altri siti, nonostante la pendenza del ricorso innanzi alla autorità giudiziaria”. I Deputati pentastellati si concentrano anche sull’operato dei tre Commissari nominati dal Ministero che secondo la sentenza avrebbero sottovalutato il reale valore dell’azienda “a quanto pare i Commissari nominati dal Ministero non si sono mostrati all’altezza del compito che era stato loro affidato e questo a nostro avviso rappresenta un fatto gravissimo” e a riguardo la Terzoni spiega che chiedono se è intenzione del Ministro procedere ad una indagine e/o verifica dell’operato dei Commissari e dell’operazione di cessione da loro intrapresa e, se del caso, provvedere alla revoca dell’incarico loro conferito. Dal MoVimento 5 Stelle arrivano quindi richieste di intervento importanti da parte del Ministero che dovrà anche accertare eventuali responsabilità. In tutto questo non viene lasciata indietro la questione che riguarda i lavoratori più da vicino, infatti la portavoce fabrianese tiene a precisare che “c’è forte preoccupazione per il destino delle persone coinvolte e che ora non si capisce se torneranno ad essere dipendenti della ARDO” e aggiunge “Con lo stesso documento speriamo di ricevere risposte finalmente esaurienti anche riguardo alle misure che il Ministero dello Sviluppo Economico nella veste del Ministro Zanonato vuole adottare per promuovere un piano industriale efficace -anche sollecitando l’intervento di nuovi investitori- per il rilancio dell’area industriale umbro marchigiana, per salvaguardare la prosecuzione dell’attività produttiva e l’occupazione e scongiurare le pesanti ricadute economiche e sociali sul territorio derivanti dalla sopravvenuta nullità dell’atto di cessione aziendale”

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