Una piacevole sorpresa per i genitori degli oltre 2000 bambini e ragazzi
che si avvalgono delle mense scolastiche di Jesi. A partire dal
prossimo anno scolastico, infatti, ci sarà una drastica riduzione del
costo del servizio a carico delle famiglie che può arrivare a punte di
quasi il 30%, con un risparmio annuo stimabile in circa 300 euro. La
Giunta comunale, approvando il piano delle tariffe dei servizi pubblici
a domanda individuale, ha infatti dato corso agli impegni assunti con
l'esternalizzazione delle mense procedendo sia ad una revisione delle
fasce Isee (che scendono da 13 a 5), sia all'eliminazione della quota
fissa (si pagherà solo la quota pasto), sia ad una riduzione progressiva
delle tariffe, sia infine ad una ulteriore riduzione del 10% dal
secondo figlio in poi. L'effetto combinato di questi provvedimenti
si tradurrà in un significativo risparmio per le famiglie. Due genitori
che lavorano con uno stipendio normale si troveranno a versare al
massimo 120 euro al mese per il primo figlio anziché le attuali 150 e
pagando solo i pasti effettivamente consumati. Il che significa che,
qualora il proprio figlio fosse assente per malattia od altro, la retta
scenderà ulteriormente. I risparmi, ovviamente, incideranno
proporzionalmente anche nelle famiglie con redditi inferiori, fino a
scendere ad una quota minima di 40 euro al mese. “Dimostriamo con i
fatti che quello che sostenevamo era perfettamente realistico”
sottolinea il sindaco Massimo Bacci che aggiunge: “Siamo riusciti a
rimettere ordine ad un servizio di refezione scolastica insostenibile
sia per un'organizzazione elefantiaca sia per la gestione economica, che
scontava per altro differenti trattamenti tra una scuola e l'altra
della città. Diamo in questo modo un aiuto concreto a tutte le famiglie,
senza distinzioni di scuole, garantendo una qualità dei pasti con
rigorosi meccanismi di controllo, affidati anche ai genitori, che non
hanno mai trovato riscontro in passato”. La Giunta, tenuto conto
della difficile situazione economica in cui versano molte famiglie, ha
anche deciso di non procedere ad alcun aumento degli altri principali
servizi a domanda individuale.
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