sabato 18 maggio 2013

COMITATO GIANO REPLICA AL PD: "NON SI PERDA QUESTA OPPORTUNITÀ'"

In risposta al comunicato del PD Fabriano.
Appello alla città: “Non si perda questa ultima opportunità di valorizzare Fabriano !”
 
In merito al comunicato “PIANO DI RECUPERO CENTRO STORICO-BORGO” reso pubblico dal PD Fabriano in data 8 maggio, pur apprezzando l’importante riconoscimento espresso a favore delle azioni dei cittadini e dei comitati e la loro attenzione alla salvaguardia delle eccellenze storiche ed ambientali del nostro Territorio ci sentiamo di fare alcune importanti precisazioni e considerazioni. Oltre un anno di testimonianza attiva con convegni, manifestazioni pubbliche, sottoscrizioni, calate ed escursioni nel Giano,  esposti alle Soprintendenze, per far apprezzare alla città la passione civile che ci anima non è stato quindi speso invano, ci chiediamo però: “Sarà possibile sapere cosa ne pensa a riguardo il nostro Sindaco, dato che, come ci aveva promesso, si sarebbe attivato per promuovere un incontro pubblico garantendo alla cittadinanza una presentazione del progetto della ditta appaltante?” Come cittadini percepiamo purtroppo dalla lettura del documento del PD un sentimento, nei confronti della problematica della riqualificazione urbana del centro storico e del suo fiume un senso di diffidenza e imbarazzo, condito da valutazioni che appaiono superficiali e talvolta contradditorie, con alcune frasi che risultano di difficile comprensione. Siamo preoccupati in particolare per la difficoltà con cui si parla di temi quali ambiente e cultura.
Desideriamo qui di seguito chiarire alcuni punti espressi nel comunicato, per evitare che si generi ulteriore confusione nella già intricata matassa di questo progetto:
1.       contrariamente a quanto si afferma, non è una piccola parte del fiume ad essere ritombata, bensì circa 250 – 300 metri e soprattutto nella parte nevralgica del Centro Storico, in corrispondenza del Mercato coperto, a maggior potenziale anche in chiave di valorizzazione turistica;
 
2.       “Tutto ciò non per insensibilità politica o per ottusità tecnica”: non sapremmo come diversamente chiamare se non insensibilità da parte della precedente amministrazione (lasciamo ad esperti valutare l’eventuale ottusità tecnica) aver generato un progetto senza un’idea urbanistica preliminare, a meno che non si voglia contestualizzare il fatto che vi sia statala precisa volontà di ritombare il fiume per realizzarvi sopra un’area di parcheggio (!) come afferma la relazione tecnica del progetto esecutivo;
 
3.       è bene ricordare come lo studio “idrologico ed idraulico”, lungi dal giustificare la nuova tombatura come necessaria per motivi di sicurezza, è avvenuto a progettazione definita e quindi non è stato altro che una dimostrazione postuma di un teorema, quello della “messa in sicurezza”, peraltro poi smentito dallo stesso redattore dello studio nel corso del Convegno del Marzo 2012, il quale ha anche ribadito come le attuali leggi vietano di tombare i fiumi ed ha sottolineando il fatto che quando si parla di acqua bisogna avere molta prudenza e nessuno ha la verità in tasca;
 
4.       per contro il recente studio idraulico condotto da cattedratici dell’Università di Perugia dimostra come un progetto a fiume totalmente scoperto possa garantire, oltre ad un vero recupero ambientale e la valorizzazione di monumenti dall’alto valore storico, architettonico e identitario, anche un livello elevato di riduzione del rischio idraulico (probabilità di accadimento dell ’evento con T = 200 anni e con franco di un metro, decisamente superiore allo studio precedente eseguito sul progetto con fiume nuovamente tombato);
 
5.       in merito al “famoso” Ponte dell’Aèra, ricordiamo come lo stesso sia un monumento di estremo valore per Fabriano in quanto, come ricorda il Sassi, è raffigurato fin dal XIII secolo nel nostro stemma cittadino (!!!) E’ un’opera di ingegneria medievale unica nel suo genere, dichiarato monumento nazionale, e nientemeno attribuito dal Vasari a Bernardo Rossellino, architetto che progettò Pienza, esempio unico di “Città ideale” del Rinascimento italiano. Quel “salvaguardiamoli, risaniamoli” come citato nel testo del documento in riferimento ai ponti, si traduce poi nei fatti in un manto di calcestruzzo e fibre di carbonio sulle arcate (o ci è sfuggito qualcosa ?), con buona pace del loro valore storico e monumentale e di tutti i proclami di valorizzazione turistica della Città. Città con simili beni architettonici, ad esempio Bergamo, li tutelano e li fanno apprezzare ai visitatori organizzandovi visite guidate.
 
6.       “Il ponte dell’Aera non verrà mai rivisto come una volta”...  “sono state costruite case e botteghe e queste non potranno certamente essere abbattute” se ci si riferisce alle costruzioni da sempre esistenti sul ponte, e che lì certo rimarrebbero, non capiamo il punto, se invece ci si riferisce alle casupole costruite sopra la copertura del fiume: a parte il fatto che un progetto che preveda la totale e definitiva rimozione del manto di copertura sarebbe assolutamente compatibile con la permanenza delle infrastrutture esistenti, ci chiediamo se il partito politico che esprime il più convinto sostegno alla legalità abbia verificato la congruità e legittimità di tali costruzioni realizzate su spazio demaniale.
Aggiungiamo due commenti circa la “razionalità e concretezza“ a cui si fa richiamo:
·         una pista ciclabile e pedonale che fiancheggi il corso del Giano a valle del centro storico sarebbe certamente una buona iniziativa, ma non è certo questo il punto della questione ! Noi non siamo più d’accordo ad accontentarci, il minimalismo nelle scelte urbanistiche ed ambientali ha devastato finora per decenni il nostro territorio, noi su questi aspetti, per il bene della città e per il rispetto che dobbiamo alle future generazioni, desideriamo, vogliamo essere esigenti.
 
·          “il valore principale del progetto sta comunque nella realizzazione dell’impianto fognario; tutta la filosofia delle devastazioni che il nostro ambiente e l’urbanistica della nostra città hanno subito negli scorsi decenni è magicamente racchiuso in questa frase; non un disegno di riqualificazione urbana, non un’occasione di finanziamento per valorizzare le eccellenze ambientali, storiche e monumentali; purtroppo la visione è che il valore del progetto è la fognatura, tutto ciò che vi è implicato è accessorio - come viene, viene!
Permetteteci alla fine di questo intervento di fare un appello a tutti coloro che con sensibilità diverse hanno mostrato di amare questa città, il suo patrimonio ambientale, storico e culturale, di esprimersi e di unirsi al coro affinchè non si perda questa ultima opportunità di valorizzare Fabriano ed i luoghi della memoria che la caratterizzano maggiormente; per restituire l’orgoglio dell’identità storica ai suoi cittadini e per evitare una visione appiattita ridotta alla sola sfera della sua funzionalità.
Trattare come illusionisti, come fa il PD nel suo comunicato, cittadini che hanno perseguito un obiettivo di valorizzazione della città, la cui fattibilità è confermata da un rigoroso studio scientifico ci sembra quantomeno ingeneroso e miope, ma questo giudizio lo rimettiamo nelle mani della città.
Il comitato “Alla scoperta del Giano”



 

Nessun commento:

Posta un commento