In risposta al
comunicato del PD Fabriano.
Appello alla
città: “Non si perda questa ultima opportunità di valorizzare Fabriano !”
In merito al comunicato “PIANO DI RECUPERO CENTRO
STORICO-BORGO” reso pubblico dal PD Fabriano in data 8 maggio, pur apprezzando l’importante riconoscimento
espresso a favore delle azioni dei cittadini e dei comitati e la loro attenzione
alla salvaguardia delle eccellenze storiche ed ambientali del nostro Territorio
ci sentiamo di fare alcune importanti
precisazioni e considerazioni. Oltre un
anno di testimonianza attiva con convegni, manifestazioni
pubbliche, sottoscrizioni, calate ed escursioni nel Giano, esposti alle Soprintendenze, per far
apprezzare alla città la passione civile che ci anima non è stato quindi speso invano, ci chiediamo però: “Sarà possibile sapere cosa ne pensa a riguardo
il nostro Sindaco, dato che, come ci aveva promesso, si sarebbe
attivato per promuovere un incontro pubblico garantendo alla cittadinanza una
presentazione del progetto della ditta appaltante?” Come
cittadini percepiamo purtroppo dalla lettura del documento del PD un
sentimento, nei confronti della
problematica della riqualificazione urbana del centro storico e del suo fiume un
senso di diffidenza e imbarazzo, condito da valutazioni che appaiono superficiali
e talvolta contradditorie, con alcune frasi che risultano di difficile
comprensione. Siamo preoccupati in particolare per la difficoltà con cui si parla
di temi quali ambiente e cultura.
Desideriamo qui di seguito chiarire alcuni punti espressi nel
comunicato, per evitare che si generi ulteriore confusione nella già intricata
matassa di questo progetto:
1. contrariamente
a quanto si afferma, non è una
piccola parte del fiume ad essere ritombata, bensì circa 250 – 300 metri e
soprattutto nella parte nevralgica del Centro Storico, in
corrispondenza del Mercato coperto, a
maggior potenziale anche in chiave di valorizzazione turistica;
2. “Tutto ciò non per insensibilità politica o per
ottusità tecnica”: non sapremmo come diversamente chiamare se non insensibilità
da parte della precedente amministrazione (lasciamo ad esperti valutare
l’eventuale ottusità tecnica) aver
generato un progetto senza un’idea urbanistica preliminare, a meno che
non si voglia contestualizzare il fatto che vi sia statala precisa volontà di ritombare il fiume per realizzarvi sopra un’area
di parcheggio (!) come afferma la relazione tecnica del progetto
esecutivo;
3. è bene
ricordare come lo studio “idrologico
ed idraulico”, lungi dal
giustificare la nuova tombatura come necessaria per motivi di sicurezza, è
avvenuto a progettazione definita e quindi non è stato altro che una dimostrazione postuma di un teorema,
quello della “messa in sicurezza”, peraltro poi smentito dallo stesso redattore
dello studio nel corso del Convegno del Marzo 2012, il quale ha anche ribadito
come le attuali leggi vietano di tombare
i fiumi ed ha sottolineando il fatto che quando si parla di acqua
bisogna avere molta prudenza e nessuno ha la verità in tasca;
4. per contro il recente studio idraulico condotto da
cattedratici dell’Università di Perugia dimostra come un progetto a fiume
totalmente scoperto possa garantire, oltre ad un vero recupero
ambientale e la valorizzazione di monumenti dall’alto valore storico,
architettonico e identitario, anche un
livello elevato di riduzione del rischio idraulico (probabilità di
accadimento dell ’evento con T = 200 anni e con franco di un metro, decisamente
superiore allo studio precedente eseguito sul progetto con fiume nuovamente
tombato);
5. in merito
al “famoso” Ponte dell’Aèra, ricordiamo
come lo stesso sia un monumento di estremo valore per Fabriano in quanto, come
ricorda il Sassi, è raffigurato fin
dal XIII secolo nel nostro stemma cittadino (!!!) E’ un’opera di ingegneria medievale unica nel suo genere, dichiarato
monumento nazionale, e nientemeno attribuito dal Vasari a Bernardo Rossellino,
architetto che progettò Pienza, esempio unico di “Città ideale” del
Rinascimento italiano. Quel “salvaguardiamoli, risaniamoli” come citato nel
testo del documento in riferimento ai ponti, si traduce poi nei fatti in un
manto di calcestruzzo e fibre di carbonio sulle arcate (o ci è sfuggito
qualcosa ?), con buona pace del loro valore storico e monumentale e di tutti i
proclami di valorizzazione turistica della Città. Città con simili beni architettonici,
ad esempio Bergamo, li tutelano e li fanno apprezzare ai visitatori organizzandovi
visite guidate.
6. “Il ponte dell’Aera non verrà mai
rivisto come una volta”... “sono state costruite case e botteghe e queste
non potranno certamente essere abbattute” se ci si
riferisce alle costruzioni da sempre esistenti sul ponte, e che lì certo
rimarrebbero, non capiamo il punto, se invece ci si riferisce alle casupole costruite sopra la copertura
del fiume: a parte il fatto che un progetto che preveda la totale e
definitiva rimozione del manto di
copertura sarebbe assolutamente compatibile con la permanenza delle infrastrutture
esistenti, ci chiediamo se il partito politico che esprime il più
convinto sostegno alla legalità abbia verificato la congruità e legittimità di
tali costruzioni realizzate su spazio demaniale.
·
una pista
ciclabile e pedonale che fiancheggi il corso del Giano a valle del centro
storico sarebbe certamente una buona iniziativa, ma non è certo questo il punto
della questione ! Noi non siamo più d’accordo ad accontentarci, il
minimalismo nelle scelte urbanistiche ed ambientali ha devastato finora per
decenni il nostro territorio, noi su questi aspetti, per il bene della città e
per il rispetto che dobbiamo alle future generazioni, desideriamo, vogliamo
essere esigenti.
·
“il
valore principale del progetto sta comunque nella realizzazione dell’impianto
fognario”; tutta la filosofia delle devastazioni che il
nostro ambiente e l’urbanistica della nostra città hanno subito negli scorsi
decenni è magicamente racchiuso in questa frase; non un disegno di
riqualificazione urbana, non un’occasione di finanziamento per valorizzare le
eccellenze ambientali, storiche e monumentali; purtroppo la visione è che il
valore del progetto è la fognatura, tutto ciò che vi è implicato è accessorio -
come viene, viene!
Permetteteci alla fine di questo intervento di fare un appello a tutti coloro che con sensibilità
diverse hanno mostrato di amare questa città, il suo patrimonio
ambientale, storico e culturale, di esprimersi e di unirsi al coro affinchè non si perda questa ultima opportunità
di valorizzare Fabriano ed i luoghi della memoria che la caratterizzano
maggiormente; per restituire
l’orgoglio dell’identità storica ai suoi cittadini e per evitare una visione
appiattita ridotta alla sola sfera della sua funzionalità.
Trattare come illusionisti, come fa il PD nel suo comunicato,
cittadini che hanno perseguito un obiettivo di valorizzazione della città, la
cui fattibilità è confermata da un rigoroso studio scientifico ci sembra
quantomeno ingeneroso e miope, ma questo giudizio lo rimettiamo nelle mani
della città.
Il comitato “Alla scoperta
del Giano”
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