venerdì 10 gennaio 2014

Vita da Pendolari «Freddo e coincidenze» Piovono esposti sui treni

Il difensore civico Tanoni fa il punto delle proteste


 D’ESTATE non va l’aria condizionata, d’inverno i riscaldamenti non funzionano e quando una delle due cose è invece funzionante, allora alcuni bagni sono chiusi, le carrozze sono troppo poche e le coincidenze vengono ignorate. Tempi sempre più duri per il pendolare del treno che è costretto a barcamenarsi tra le insufficienze delle ferrovie e politiche aziendali verso gli utenti fortemente discutibili. Va bene l’economicità, va bene la crisi che impone tagli su tagli, ma chi il treno è costretto a prenderlo tutti i giorni per motivi lavorativi è pronto a dare battaglia. Gli esposti e le sollecitazioni per rimarginare alcune lacune sono all’ordine del giorno e il difensore civico Italo Tanoni ne sa qualcosa. «E’ un continuo di richiesta di intervento», esclama. «E’ una costante segnalazione quella che ci arriva dagli utenti che frequentano sia le tratte regionali e si spostano dunque da una parte all’altra delle Marche, sia da chi invece si sposta per viaggi più lunghi». E’ lo stesso Tanoni a confermare che se il disservizio è stato considerato particolarmente grave allora sfocia in segnalazione. «Non solo a noi ma la lamentela diventa un vero e proprio esposto», sostiene. «Tra le rimostranze più comuni ci sono i riscaldamenti che non vanno se siamo in inverno, oppure i condizionatori se siamo in estate. Spesso i bagni di alcune carrozze sono chiusi o perché non funzionanti o perché volontariamente non sono stati aperti. L’elenco è lunghissimo: ci sono anche poche carrozze rispetto ai passeggeri che in quel momento si trovano sul treno. Ma quello più comune — dice — riguarda la mancanza delle coincidenze. Cioè non viene tenuto conto dell’arrivo di certi treni e della partenza di altri. Non si pensa alle ore di attesa che la mancanza di una coincidenza può determinare. Spesso poi la coincidenza non c’è proprio». Le maggiori carenze «ci sono state segnalate sulle tratte Ancona-Senigallia, oppure Ancona-Loreto, ma anche Ancona-Roma non funziona come dovrebbe».
PROPRIO quest’ultima tratta è stata sempre al centro dell’attività parlamentare per via delle interpellanze arrivate da deputati e senatori marchigiani. Uno su tutti Emanuele Lodolini (Pd). «Le nostre iniziative sono state molteplici e quasi tutte fatte insieme a colleghi dell’Umbria. Bisogna usare ogni strumento per combattere questa situazione e anche per questo abbiamo chiesto, prima di Natale, un incontro al ministro Lupi. E’ ormai indispensabile battere i pugni sul tavolo prevedendo anche la possibilità di mettere in discussione il contratto con Trenitalia». Dunque il pallino passa in mano alla Regione visto che la vicina Toscana questa posizione estrema, ovvero la risoluzione del contratto con la maggiore azienda ferroviaria, l’ha presa.
Maria Gloria Frattagli IL RESTO DEL CARLINO

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