“Assistiamo con preoccupazione al caso della Banca delle Marche che, a
causa della politica finanziaria dissennata condotta in questi ultimi
anni, rischia di collassare trascinando con sé l’economia della regione,
alla quale è legata a doppio filo. Una crisi rispetto alla quale le
responsabilità dei partiti sono, così come nel caso Montepaschi,
assolutamente centrali. Fino all’anno scorso la situazione di disavanzo
di 526 milioni di perdite della Banca veniva considerata sotto
controllo. Oggi, a pochi mesi di distanza, si parla di un buco di alcuni
miliardi”. Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle eletti
nelle Marche Andrea Cecconi, Patrizia Terzoni e Donatella Agostinelli
sul caso della Banca delle Marche che, entro il 31 luglio deve trovare
80 milioni di euro per rientrare nei coefficienti patrimoniali minimi
fissati dalla vigilanza bancaria. Nel caso in cui la ricapitalizzazione
non dovesse avvenire, dietro l’angolo si delinea il rischio del
commissariamento. “Così come per la vicenda Montepaschi - affermano i
deputati del M5S - anche qui assistiamo al caso di fondazioni -
Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata,
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e Fondazione Cassa di Risparmio di
Pesaro - che detengono la quota maggioritaria dell’Istituto di credito
(55%). I consigli di amministrazione di dette fondazioni esprimono anche
membri legati a doppio filo con i partiti politici, e il Pd in
particolare, i quali conseguentemente hanno l’opportunità di indirizzare
le linee finanziarie e di destinazione degli impieghi”. “Del sistema
creditizio di Banca Marche - aggiungono - ha usufruito, in particolare,
il mondo dell’imprenditoria edile regionale, sostenuto fino a l’altro
ieri in modo massiccio e oggi messo con le spalle al muro dall’Istituto,
che gli chiede di contribuire a coprire parte del disavanzo, in pochi
giorni, versando 60 milioni di euro. Paradossalmente, però, l’ex
direttore generale Massimo Bianconi si è dimesso beneficiando di una
buonauscita milionaria.” “Per interessi personali e di cordata un
intero sistema economico rischia il default. Ci auguriamo - concludono i
deputati del MoVimento - che i protagonisti, non solo finanziari ma
anche politici, di questa situazione siano al più presto chiamati a
rispondere delle loro responsabilità”.
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