domenica 28 aprile 2013

Sparatoria. L'editoriale di Lorenzo Castellani - Zero Positivo

"Un inizio bagnato di sangue per il nascente Governo Letta. Non sappiamo chi sia l'attentatore se non che è stato fermato ed identificato. Il gesto di un folle, senza dubbio, ma che ha il sapore dell'odio che da troppo tempo aleggia per la piazza. Il nemico, l'inciucio, la casta, i corrotti, il sistema unico, i partiti morti, la notte della Repubblica. Ci sono casi in cui la follia si accoppia alla suggestione, al bombardamento mediatico, al populismo, agli insulti, alle urla, alla cattiveria carica di bollori d'odio verso una certa categoria. Ed allora il folle sfoga la sua malattia, la sua rabbia, la sua repressione malata verso il Palazzo e verso le istituzioni. E ragazzi come noi, ma con l'orgoglio della divisa, ci rimettono la salute ed il Paese la tranquillità. E' facile sostenere di essere ghandiani quando si istiga la piazza con il volano dell'insulto permanente, con le accuse continue di latrocinio, con la mitizzazione della casta che è qualcosa di diverso e altro da sè, quindi nemica giurata del popolo. Ci sono casi in cui la follia viene canalizzata ed esplode nel momento solenne del giuramento perchè quel giuramento è stato trasformato in spergiuro dai Savonarola digitali che trollano le nostre identità online disegnando ogni giorno lo schifo, l'orrore, la repulsione per chi non ha scelto una democrazia assembleare, costruita su mouse e tastiere, che si alimenta di mitologie complottistiche e pressapochismo, alternativa ma non meno tirannica, diversa forse ma non meno supponente o arrogante. Ecco allora che se il male nell'uomo si annida ovunque, sempre e sfocia inevitabilmente in follia sono le suggestione, i rumori di fondo, le grida della piazza, la violenza delle parole che possono indirizzarla sul bersaglio verso il quale esplodere. Quel bersaglio si chiama Governo o magari ha il nome di due giovani carabinieri, si chiama istituzione oppure si chiama Italia. E' la ferita profonda e grave sul volto di un Paese che ha perso la sua identità dietro la protesta invertebrata. E' ciò che si aspettava e scongiurava, ma che ora è accaduto. E' il segnale di smettere con la rabbia e sostituirla con la competizione e l'alternatività che è parte sana della politica. Altrimenti, si teme, che possa essere solo l'inizio. La notte della Repubblica non è un accordo per dare un Governo che manca al Paese, la notte della Repubblica è questa, è sangue, ferite, proiettili, paura, smarrimento. Ed in definitiva pericolo e distruzione di ogni afflato di speranza, postività o costruzione di civiltà."

Lorenzo Castellani
Zero Positivo

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