domenica 15 giugno 2014

ROSSI (SEL): "Che idea di società futura dovrà animare la Fabriano dei prossimi anni?"

Il giorno giovedì 12 giugno si è tenuta, in Consiglio Comunale, la discussione e l’approvazione del Regolamento di Pulizia Urbana e Municipale. Il mio voto, insieme a quello di tutta l’opposizione consiliare, è stato contrario. Personalmente ritengo che la responsabilizzazione dei cittadini passi attraverso l’educazione, il confronto e i buoni esempi e non dovrebbe essere grottescamente imposta con articoli e codicilli provinciali che a volte sono talmente repressivi e restrittivi da risultare privi di ogni buon senso. L’amministrazione di Giancarlo Sagramola, attraverso atti come il Regolamento di ieri approvato a maggioranza, dimostra ancora la sua superficialità. Il nodo centrale della discussione è fondamentalmente questo: che idea di società futura dovrà animare la Fabriano dei prossimi anni? In passato Fabriano è stato un grande quartiere dormitorio asservito alla grande industria, pochi luoghi di ritrovo, poca povertà e un salotto buono che era il centro storico. Scientificamente questa città è stata voluta costruire così. Oggi la situazione è ben diversa: le fabbriche hanno chiuso, il reddito dei cittadini è in caduta libera così come il loro umore, e un’Amministrazione Comunale lungimirante deve incentivare la vita cittadina, l’aggregazione che sta sorgendo intorno a nuove attività e non reprimere continuamente con orari, metri, numeri, vincoli, sanzioni. Ovviamente nel rispetto di tutti. In ogni caso esistono il Codice Civile e Penale per le questioni serie. Le restrizioni ordinate nella nostra città dall’assessore alla “sicurezza” Mario Paglialunga sono la rappresentazione grottesca di chi vorrebbe esercitare in modo coercitivo un potere sulle consuetudini di una collettività. Vediamo nel merito: non fare entrare in nessun caso i bambini sopra i sei anni in bici e i cani, neanche con la museruola e con il proprietario con l’apposito sacchetto ai Giardini Regina Margherita è a mio avviso una scelta sbagliata, fare multe a chi fa accattonaggio è evidentemente una stupidaggine sia perché non ci si aspetta questo da un’amministrazione di pseudo “centro-sinistra”, sia perché molto più prosaicamente non verranno mai pagate. Sanzionare il turpiloquio in strada è addirittura umoristico: chi avrà la discrezionalità di sanzionare? Il vigile urbano che casualmente si trova nei paraggi. Un’amministrazione seria che vuole dare una risposta di civiltà ai problemi di una collettività si pone come primo problema quello del decoro dei giardini, della continua manutenzione della piscina piuttosto che lavorare esclusivamente sui “divieti di accesso” e di fruizione. L’unica dimostrazione di buon senso, sebbene tardiva, per rimediare alle ricadute che un tale atto repressivo avrebbe sulle nostre vite di cittadini, è quella di ritirarlo. Se questo non avverrà, di fronte a tanta chiusura viva l’eleganza del pubblico turpiloquio di Marziale, un poeta romano che rimarrà alla storia a differenza di un’amministrazione di provincia, semplicistica e dirigista che durerà solo il tempo di un’elezione. 

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