venerdì 13 giugno 2014

FABRIANO. L'ASUR SOSPENDE L'IMPIEGATA "INFEDELE" CHE INTASCAVA I SOLDI DEI TICKET

Arresto convalidato per J. F. e conferma della misura cautelare degli arresti domiciliari. Questo quanto deciso ieri dai giudici del Tribunale di Ancona per l’impiegata dell’Asur che intascava i soldi dei ticket versati. Una vicenda che sembra destinata a non finire qui. «È stata una sorpresa anche per noi, ma abbiamo agito immediatamente segnalando subito l'anomalia. Un plauso all'attività dei carabinieri», commenta il direttore generale dell'Asur 2, Giovanni Stroppa. Ma intanto la stessa Asur e alcuni medici sono pronti a costituirsi in giudizio contro l'impiegata 24enne, da ieri ufficialmente sospesa dal lavoro, dell'ufficio ticket dello sportello di Sassoferrato. «Dove ci sono falle occorre subito agire in nome della trasparenza e per evitare che situazioni del genere possano verificarsi nuovamente», continua Stroppa. J. F. , come disposto dal Tribunale di Ancona, rimarrà agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo. È accusata di peculato continuato e falso ideologico in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale. Mentre ancora si attende la quantificazione delle somme di denaro intascate dall’impiegata dagli ignari pazienti che pagavano regolarmente il ticket per le prestazioni sanitarie alle quali dovevano sottoporsi. Soldi che, però, non arrivavano mai nelle casse della sanità marchigiana. L'ammanco dovrebbe essere di alcune migliaia di euro. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Fabriano diretti dal capitano Benedetto Iurlaro, infatti, la F., facendo figurare esenzioni non reali, intascava i soldi dei pazienti. Rilasciando poi documentazione non di natura fiscale, poiché non deducibile dalla dichiarazione dei redditi. Avuto chiaro il quadro probatorio, e cioè che i ticket venivano regolarmente intascati dall'impiegata anziché essere versati all'Asur, i carabinieri, dopo vari servizi di appostamento, hanno organizzato una trappola. Martedì hanno fotocopiato le banconote con cui poi alcuni pazienti hanno pagato il ticket. Poi i militari hanno fermato la 24enne trovandole le banconote “segnate” in borsa. Immediatamente la giovane è stata arrestata. Alcuni medici specialisti che operano in intramoenia e che si sono visti sottrarre parte degli introiti hanno già proposto querela nei confronti della responsabile. Analoga decisione ha preso anche l'Area Vasta 2. (Il Messaggero)

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