Oltre
4 milioni e 250mila prove di laboratorio; 165 ricerche scientifiche;
515 pubblicazioni; la collaborazione con 25 Paesi nel mondo; gli
investimenti in attrezzature tecnologiche per circa 3 milioni di euro.
Sono i numeri, presentati questa mattina nel corso di una conferenza
stampa dal presidente della Regione Gian Mario Spacca e dal direttore generale IZSUM Silvano Severini,
a certificare il trend di crescita positivo e le ottime performance sia
in termini di sostenibilità economica che di efficienza registrati
nell’ultimo quinquennio dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di
Marche e Umbria.Risultati
gestionali, organizzativi e scientifici ottenuti in controtendenza alla
congiuntura economica e nonostante i pesanti tagli alle pubbliche
amministrazioni, che hanno consentito, negli ultimi bilanci,
significativi utili di esercizio, a conferma della solidità dell’Ente.
Una solidità che ha permesso l’avviamento di importanti programmi di
potenziamento e rinnovamento delle strutture, a beneficio di tutta
l’attività e della ricerca scientifica, elemento di forte qualificazione
dell’Istituto.
“L’obiettivo
dell’Istituto – ha detto il presidente Spacca - è
garantire soprattutto la sicurezza dei cittadini dal punto di vista
alimentare. Gli strumenti sono l’attività diffusa di analisi, ricerca e
monitoraggio. Molto spesso non pensiamo che dietro aspetti
apparentemente banali c’è una grande attività. In questo senso,
l’Istituto Zooprofilattico garantisce la sicurezza dei prodotti
alimentari che arrivano sulla tavola dei cittadini marchigiani e la
sicurezza degli allevamenti, contribuendo a garantirci quei primati
nazionali e internazionali caratteristici delle Marche in relazione alla
qualità e alla speranza di vita. Se i marchigiani possono dunque stare
tranquilli rispetto al monitoraggio sistematico degli alimenti presenti
nella loro dieta quotidiana, è merito dell’attività capillare svolta da
questo Istituto. Ovviamente l’apertura degli orizzonti della
globalizzazione comporta sempre nuove minacce e per questo si deve
continuare a tenere alta l’attenzione”.
“Nel
futuro – ha spiegato Severini - sarà ancora più determinante dare
impulso a nuovi settori strategici di attività in grado di incrementare i
risultati economici dell’Istituto, in un momento il cui le risorse di
parte pubblica risultano sempre più limitate e saper gestire al meglio
le opportunità di finanziamento offerte dall’UE, come il nuovo programma
quadro Horizon 2020 a sussidio della ricerca e dell'innovazione. Per
essere sempre più competitivi in questi termini l’Istituto dovrà
perseguire la già avviata strada dell’internazionalizzazione, facendo
tesoro delle esperienze maturate, degli obiettivi raggiunti e
avvalendosi di una solida rete di collaborazioni regionali, nazionali e
internazionali”. Il
2013, in particolare, è stato un anno di grande ammodernamento con
l’inaugurazione di due nuove sedi territoriali (Tolentino e Terni) e
dei laboratori di sicurezza alimentare della sede centrale di
Perugia.Per il triennio 2014-16 sono già stati programmati e finanziati
circa 11.500.000 euro destinati a ulteriori investimenti per
l’ammodernamento delle strutture e l’acquisizione di tecnologie ed
apparecchiature di alta tecnologia. Tra questi, in particolare, la
ristrutturazione delle sezioni territoriali di Ancona, Pesaro e Fermo e
della nuova Officina Farmaceutica della sede centrale. Nelle Marche le
sezioni diagnostiche territoriali di Ancona, Fermo, Pesaro e Tolentino
operano in stretta collaborazione con i Servizi dei Dipartimenti di
Prevenzione delle Aree vaste dell’Asur per debellare le più importanti
malattie del bestiame e per migliorare la sicurezza e la qualità degli
alimenti. La sicurezza dell’uomo infatti, si intreccia spesso con la
sanità animale. A conferma di ciò il fatto che il 70% delle malattie
umane emergenti sono legate, direttamente o indirettamente, agli
animali. IL CERV -
In questo contesto, rappresenta un elemento fondamentale di raccordo
tra la Regione e l’Istituto il Centro Epidemiologico Regionale
Veterinario (CERV). Al CERV vengono assegnate ogni anno importanti
attività per l’analisi dei dati per la produzione di informazioni
necessarie al governo del sistema, per la gestione dei debiti
informativi obbligatori e per la gestione del sistema informativo
veterinario regionale. Negli ultimi anni, inoltre, l’Istituto ha fornito
alla Regione Marche un contributo prezioso, nella razionalizzazione
delle attività di controllo ufficiale veterinario, organizzando corsi di
formazione sulle tecniche di Audit. Dal giugno 2012 sono stati
organizzati 5 corsi di formazione per Auditor e formati 99
professionisti dei dipartimenti di prevenzione, tra veterinari e medici
che hanno avuto la possibilità di acquisire le conoscenze e le tecniche
operative per la programmazione e la realizzazione di attività di audit
sugli operatori del settore alimentare. ISTITUTO ZOOPROFILATTICO - Per
quanto riguarda l’attività svolta dall’Istituto Zooprofilattico per la
Regione Marche, questa si è concentrata in particolar modo sui progetti
relativi all’analisi del rischio per le aree “molluschi bivalvi”, alle
malattie trasmissibili uomo-animale e viceversa, e all’adeguamento degli
allevamenti alle norme della biosicurezza. Altri due importanti
progetti, quello dell’Ars Alimentaria e quello relativo all’Integrazione
tra Sistema Informativo Veterinario (SIVA) e Sistema Informativo
gestione dei laboratori (SIGLA) vedono la collaborazione dell’Istituto
con la Regione Marche oltre che con l’Umbria. COOPERAZIONE SCIENTIFICA -
A partire dal 2012 l’Ente ha dato grande impulso anche alla
cooperazione scientifica, ponendo le basi per importanti collaborazioni
con centri di ricerca stranieri e organizzazioni internazionali. Ne è
testimonianza tangibile l’accordo siglato a Parigi, a maggio 2013, con
l’Organizzazione Internazionale della Salute Animale (OIE). L’accordo
valorizza il know-how e l’expertise dei 10 Istituti Zooprofilattici
Sperimentali in materia di sicurezza degli alimenti e di sanità e
benessere alimentare. Un atto importante per il nostro Paese, poiché
permetterà ai nostri Istituti Zooprofilattici Sperimentali di svolgere
insieme al Ministero e all’OIE attività di cooperazione internazionale
con diversi Paesi, in particolare con quelli dell’Europa dell’Est e
dell’Area Mediterranea. Con tale accordo si è dato avvio alla gestione
coordinata di progetti ed attività in vari teatri internazionali, lo
stesso è stato possibile grazie all’apertura di un canale operativo
diretto con la FAO, che ha offerto la possibilità di rendere sempre più
visibili le proprie competenze e mettere a frutto il proprio expertise
tecnicoscientifico.
Nessun commento:
Posta un commento