Ha cercato di resistere a quel dolore atroce per quasi tre anni, ma alla
fine non ce l'ha fatta più ed ha ceduto. Si è tolta la vita per non
soffrire più R. S., 48enne siciliana da anni residente ad Osimo con la
sua famiglia. La donna era sprofondata in uno stato depressivo
altalenante dopo la morte di uno dei suoi tre figli, che nel 2011 perse
la vita in seguito ad un terribile incidente stradale a San Sabino. Quel
dolore immenso e insopportabile la tormentava tutti i giorni. Col
figlio morto aveva vissuto settimane drammatiche fra la speranza di
riprendersi e la paura di non farcela.L'incidente si consumò la notte fra il 15 e il 16 luglio lungo la provinciale via Flaminia II, la strada che collega Osimo a Castelfidardo. Il 25enne nel pieno della vita, era in sella alla sua moto assieme al fratello. Una curva affrontata male gli fu fatale. Il ragazzo non riuscì a sterzare e finì fuori strada dopo aver strisciato per svariati metri sull'asfalto.
Un drammatico volo in una scarpata, dopo l'impatto contro il guardrail e un segnale stradale che gli procurò delle ferite laceranti agli arti inferiori. Il fratello, invece, era stato scaraventato da subito a terra senza riportare gravi conseguenze. Trasportato all'ospedale di Torrette, lo sventurato ragazzo fu sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico che richiese l'amputazione della gamba sinistra. Poi dopo settimane, a inizio settembre, sopraggiunsero delle complicazioni che lo portarono alla morte il 6 settembre del 2011, dopo quasi due mesi di agonia.
Una vicenda drammatica che segnò la vita della sua famiglia e in particolare dell'amata madre che da allora non si riprese più. Aveva cercato di lavorare, saltuariamente, come assistente ai degenti dell'ospedale osimano. In questo periodo sembra che non lavorasse e che fosse sempre più sopraffatta dai brutti pensieri. Così ieri mattina ha deciso di farla finita per raggiungere in cielo suo figlio. Ha aspettato che il marito uscisse di casa e poi ha posizionato un gancio nella porta della sua camera da letto dal quale si è lasciata andare impiccandosi.
A trovarla al rientro a casa, l'altro giorno verso le 12,30, il marito, disperato e sotto choc, assistito sul posto dal personale del 118 e dagli agenti del commissariato di polizia di Osimo che hanno svolto i rilievi del caso. Nella camera dell'orrore i poliziotti hanno ritrovato anche un biglietto d'addio della donna. Nessuna motivazione, aveva solo scritto quale abito avrebbe voluto indossare per la cerimonia funebre, il desiderio di essere cremata e l'ultimo saluto, con alcune parole di affetto e di scuse prima di andarsene e lasciare quel dolore diventato insopportabile, per il marito e i due figli maggiorenni (Il Corriere Adriatico)
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