venerdì 16 maggio 2014

COLDPLAY, GHOST STORIES TRA ELEGANZA E POP

Per lanciare "Ghost Stories", il nuovo album che uscirà il 20 maggio, i Coldplay hanno messo in piedi una campagna promozionale molto sofisticata che, tra concerti speciali (quello di Los Angeles andrà in onda lunedì su Sky Uno alle 20.10 e su Sky Arte alle 22.10) e varie iniziative, è culminata in una caccia al tesoro dedicata ai testi dell'album che erano stati nascosti dentro i libri di nove biblioteche nel mondo. In uno c'era anche il biglietto per il concerto di luglio alla Royal Albert Hall. "Sebbene possa sembrare un album straziante, in realtà non lo è, si tratta piuttosto di sentirsi realizzati" è il giudizio sintetico che Chris Martin ha dato di questo nuovo titolo che contiene solo nove canzoni (più una ghost track strumentale) e che sembra più un progetto solista di Martin che l'album di una band che, va detto, si sente pochissimo. "Ghost Stories" è un disco molto sofisticato, profondamente segnato dal lavoro di produttori come Paul Epworth, Rik Simpson, Jon Hopkins, Dan Green, Timbaland e Avicii e, soprattutto, dagli arrangiamenti degli archi di Davide Rossi, ormai una star nonché collaudato sodale dei Coldplay. Le frasi di Chris Martin, fresco di divorzio da Gwyneth Paltrow, rivelano che in questo periodo la situazione non dev'essere stata molto serena neanche con la band: "Circa due anni fa sono andato in crisi perché non riuscivo ad apprezzare le cose buone fatte con la band e tutto quello che avevo intorno perché mi sentivo sotto pressione. Così mi sono imposto un cambiamento e ne sono uscito fuori" dice. "Ghost Stories" si apre con "Always In My Head", un brano etereo, segnato dagli ampi arrangiamenti orchestrali e che vede ai cori Apple, la figlia di Martin. "Magic", il primo singolo, è costruito su un riff di basso alla Tony Levin e vive in equilibrio tra l'eleganza e la comunicativa pop. Il brano più divertente è "A Sky Full Of Stars", prossimo singolo, con la cassa in quattro (non a caso tra i produttori c'è il dj super star Avicii) e la band finalmente in evidenza. Un'atmosfera che lascia capire bene perché abbiano deciso di affidare il remix di "Midnight" a Giorgio Moroder, il re della disco music anni '70 e '80 che, complici i Daft Punk, sta conoscendo una clamorosa riscoperta. Ci sono poi pezzi di elegante orecchiabilità come "Ink", qualche eco dei Beatles come "True Love" (la produzione è di Timbaland) e "Ocenas",una sorta di blues pop scandito da una chitarra acustica (è il settimo brano ed è la prima volta che questo strumento va in primo piano). In generale dominano archi, tastiere, computer e sequenze in un'atmosfera sicuramente "non straziante" ma molto riflessiva. La parte grafica è stata affidata a Mila Furstova, un'artista che con il suo stile intriso di riferimenti mitologici, mette in copertina due ali d'angelo che contengono al loro interno le immagini-sintesi di tutte le tracce del disco e che ben riassumono il tono dell'album. "Ghost Stories è insieme ad 'A Rush Of Blood To The Head' l'album del quale ci sentiamo soddisfatti al 100% di quello che abbiamo prodotto" ha dichiarato Martin. Non sarà facile conciliare queste atmosfere con l'energia del live. (ANSA)
A.P

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