sabato 15 marzo 2014

PESARO. PRECARIA EREDITA 100 MILIONI DI LIRE. BANKITALIA: E' CARTA STRACCIA


Essere precaria. Scoprire un tesoretto di 100 milioni di vecchie lire. Essere informata da Bankitalia che non può nulla per trasformare quel denaro in euro e che quindi le banconote equivalgono a carta straccia. È la storia di Claudia Moretti, 42enne, lavoratrice in un call center di Pesaro, passata in questi giorni dal sogno di una vita futura caratterizzata dalla tranquillità alla delusione di non poter utilizzare il bottino. Del caso parla oggi Il Messaggero in un articolo a firma Alessia Marani.
IL TESORO IN UNA CASSETTA DI METALLO – Il tesoro di cento milioni di lire è stato scoperto dalla donna in una casa ereditata da uno zio materno a Viterbo:
«È bastata una telefonata alla Banca d’Italia – racconta – per prendermi una doccia gelata. Visto che sono passati più di dieci anni dall’netrata in vigore dell’euro, così mi hanno detto, ormai non ho più titoli per rivendicare l’equivalente. Insomma, nello stesso momento in cui mi sono capitati per le mani quei cento milioni, è come se avessi perso cinquantamila euro e spiccioli. A tanto corrisponderebbero». Moretti ha dato mandato a un legale dell’Agitalia, un’associazione che si occupa della riscossione dei libretti bancari e postali antichi, perché la aiuti a entrare in possesso di quella somma, i risparmi della vita di un fratello della mamma. Che non era sposato e non aveva avuto figli, lasciandola di fatto come unica erede. «Lo zio Antonio – spiega ancora Claudia – è morto nel 2000 a 81 anni. Da allora non avevamo mai sospettato dell’esistenza di quei soldi. Zio amava gli oggetti d’antiquariato, quell’appartamento vicino alle mura storiche della città era pieno zeppo di mobili antichi, quadri, libri, scaffali, anche se tutto stipato in pochi metri quadrati. All’inizio di quest’anno, con mio padre, ci siamo decisi a liberarlo per avviare dei lavori di ristrutturazione. E aprendo un mobile che conteneva fra l’altro un vecchio grammofono, ci siamo imbattuti in quella cassettina grigia di metallo, che si poteva aprire con una chiavetta. Dentro, la sorpresa»
(Fonte foto: archivio LaPresse / Il Messaggero)

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