mercoledì 5 febbraio 2014

NEGLI UFFICI FABRIANESI DA TROPPI MESI IN ATTESA DELLO STIPENDIO. LO SFOGO



Caro Marco, come avrà sicuramente letto, si è deciso di aprire il capitolo cooperative sociali. Lei è giovane. Posso esternare un mio pensiero sincero? Come si possono chiamare cooperative sociali se lasciano i propri dipendenti senza stipendi? Questa non è socialità. Lavorare nel sociale significa che c'è qualcuno che si prende cura (in maniera professionale) e aiutare quelle categorie di persone che hanno o possono avere dei problemi e delle difficoltà. Tra queste categorie ci sono, ad esempio, gli anziani, i diversamente abili, i bambini in difficoltà, i tossicodipendenti, gli alcolizzati, gli immigrati e di certo questo non è il modo di risolvere problemi ma bensì di crearli. La cosa più aberrante è che le istituzioni, pur sapendo di quanto sta accadendo, non ascoltano le grida di questi tanti dipendenti che comunque lavorano in modo dignitoso ed onesto. Anche loro – e te lo dico da nonno - hanno il diritto e il dovere di essere retribuiti. Ai loro stipendi ci sono legate famiglie intere costrette a vivere ogni mese nell'ansia più cupa. Come si può adempiere alle tasse scolastiche, ai mutui, alle bollette, alla spesa quotidiana? Cosi facendo nemmeno i soldi per il pane ci sono! Tutti dicono che il futuro è dei giovani, tutti si riempiono la bocca di queste belle parole. E i nostri governanti, allo stato dei fatti, bloccano il futuro dei nostri figli così facendo. Le istituzioni locali fabrianesi si sono fatte paladine per le varie industrie per poter garantire continuità sia ai lavoratori sia alle famiglie, si veda ciò che è stato fatto per la Tecnowind, per la ex Ardo, per la Best e per l'Indesit, poi il male lo si ha in casa propria, nella stessa sede, e non si fa nulla per risolverlo o addirittura debellarlo. Le banche rifiutano anche i prestiti a questi dipendenti. Con una busta paga dell'anno scorso non ti fanno credito nemmeno gli strozzini, hai voglia a dire che hai un contratto a tempo indeterminato!!! Come può ancora esistere nel duemilaquattordici ancora questo modo di fare? Perché la politica ha deciso di allontanarsi deliberatamente dai problemi dei cittadini? Perchè i nostri cari devono vivere questo grande disagio sociale pur lavorando onestamente? Cosa dobbiamo ancora fare o sperare? Molti cittadini di Fabriano non possono permettersi altri 120 giorni senza stipendio. Non possono più aspettare, perché, in verità gli stipendi servono subito, adesso, ora. Scrivo a nome di un mio caro parente che ha passato un Natale triste, forse il più triste di sempre. I miei nipoti c’hanno chiesto: “Ma Babbo Natale ha portato solo un regalo per noi?” Il cuore si è chiuso in una morsa glaciale di tristezza. Confidiamo sempre che Babbo Natale è buono e l'anno prossimo porterà anche i regali che mancavano questo anno! Tutti pensano – ma nessuno scrive per paura delle conseguenze - ci arriveranno i miei cari al prossimo Natale con queste paghe non date? Spero che qualcuno possa leggere ed aiutare una categoria di persone  che ha problemi più o meno gravi e che senza sussistenza ed assistenza presto soccomberà. Non può essere tutto quantificato in una Spending review. Qui urge mettere in campo, etica, rispetto dei contratti nazionali di lavoro e buon senso. Grazie per l’ospitalità, spero in una vostra pubblicazione.
Alfredo

La risposta di Marco Antonini
Caro Alfredo la tua lettera è chiara e drammatica. Troppi dipendenti delle Cooperative in servizio in Comune a Fabriano attendono lo stipendio da tanti mesi. Con questa lettera iniziamo a sollevare il caso e ad informare l’opionione pubblica... Daremo voce, per eventuali repliche, a tutte le parti coinvolte in questa ennesimo problema. Speriamo che, anche stavolta, vinca il diritto del povero che grida aiuto e non la confidenza e le vie traverse del potente di turno.

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