D’ESTATE non va l’aria condizionata, d’inverno i riscaldamenti
non funzionano e quando una delle due cose è invece funzionante, allora
alcuni bagni sono chiusi, le carrozze sono troppo poche e le coincidenze
vengono ignorate. Tempi sempre più duri per il pendolare del treno che è
costretto a barcamenarsi tra le insufficienze delle ferrovie e
politiche aziendali verso gli utenti fortemente discutibili. Va bene
l’economicità, va bene la crisi che impone tagli su tagli, ma chi il
treno è costretto a prenderlo tutti i giorni per motivi lavorativi è
pronto a dare battaglia. Gli esposti e le sollecitazioni per rimarginare
alcune lacune sono all’ordine del giorno e il difensore civico Italo
Tanoni ne sa qualcosa. «E’ un continuo di richiesta di intervento»,
esclama. «E’ una costante segnalazione quella che ci arriva dagli utenti
che frequentano sia le tratte regionali e si spostano dunque da una
parte all’altra delle Marche, sia da chi invece si sposta per viaggi più
lunghi». E’ lo stesso Tanoni a confermare che se il disservizio è stato
considerato particolarmente grave allora sfocia in segnalazione. «Non
solo a noi ma la lamentela diventa un vero e proprio esposto», sostiene.
«Tra le rimostranze più comuni ci sono i riscaldamenti che non vanno se
siamo in inverno, oppure i condizionatori se siamo in estate. Spesso i
bagni di alcune carrozze sono chiusi o perché non funzionanti o perché
volontariamente non sono stati aperti. L’elenco è lunghissimo: ci sono
anche poche carrozze rispetto ai passeggeri che in quel momento si
trovano sul treno. Ma quello più comune — dice — riguarda la mancanza
delle coincidenze. Cioè non viene tenuto conto dell’arrivo di certi
treni e della partenza di altri. Non si pensa alle ore di attesa che la
mancanza di una coincidenza può determinare. Spesso poi la coincidenza
non c’è proprio». Le maggiori carenze «ci sono state segnalate sulle
tratte Ancona-Senigallia, oppure Ancona-Loreto, ma anche Ancona-Roma non
funziona come dovrebbe».
PROPRIO quest’ultima tratta è stata sempre al centro dell’attività parlamentare per via delle interpellanze arrivate da deputati e senatori marchigiani. Uno su tutti Emanuele Lodolini (Pd). «Le nostre iniziative sono state molteplici e quasi tutte fatte insieme a colleghi dell’Umbria. Bisogna usare ogni strumento per combattere questa situazione e anche per questo abbiamo chiesto, prima di Natale, un incontro al ministro Lupi. E’ ormai indispensabile battere i pugni sul tavolo prevedendo anche la possibilità di mettere in discussione il contratto con Trenitalia». Dunque il pallino passa in mano alla Regione visto che la vicina Toscana questa posizione estrema, ovvero la risoluzione del contratto con la maggiore azienda ferroviaria, l’ha presa.
Maria Gloria Frattagli IL RESTO DEL CARLINO
PROPRIO quest’ultima tratta è stata sempre al centro dell’attività parlamentare per via delle interpellanze arrivate da deputati e senatori marchigiani. Uno su tutti Emanuele Lodolini (Pd). «Le nostre iniziative sono state molteplici e quasi tutte fatte insieme a colleghi dell’Umbria. Bisogna usare ogni strumento per combattere questa situazione e anche per questo abbiamo chiesto, prima di Natale, un incontro al ministro Lupi. E’ ormai indispensabile battere i pugni sul tavolo prevedendo anche la possibilità di mettere in discussione il contratto con Trenitalia». Dunque il pallino passa in mano alla Regione visto che la vicina Toscana questa posizione estrema, ovvero la risoluzione del contratto con la maggiore azienda ferroviaria, l’ha presa.
Maria Gloria Frattagli IL RESTO DEL CARLINO
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