Da pochi giorni ho ufficializzato la mia candidatura a segretario del Partito Democratico
di Fabriano. Il tutto parte da una semplice riflessione, dal fatto che ormai da
troppi anni la politica ha smesso di rappresentarci. Parlo al plurale perché penso
che sia un sentimento largamente e trasversalmente diffuso. Vogliamo mettere in
gioco la capacità di saper vivere quel cambiamento e la voglia di profondo
rinnovamento che il partito, ed i cittadini ritengono ormai un'esigenza
improrogabile. Tutto questo tenendo sempre bene a mente che il progetto comune
è più importante dei singoli. Bonhoeffer diceva che “Essendo il tempo il bene
più prezioso che ci sia dato, perché il meno recuperabile, l'idea del tempo
eventualmente perduto provoca in noi una costante inquietudine. Perduto sarebbe
il tempo in cui non avessimo vissuto da uomini, non avessimo fatto delle
esperienze, non avessimo imparato, operato, goduto, sofferto. Tempo perduto è
il tempo non pieno, il tempo vuoto. Tali certamente non sono stati gli anni
trascorsi. Noi abbiamo perso molto, abbiamo perso cose inestimabili; il tempo
perso non è andato perduto.” Il medesimo pensiero
mi ha spinto in questi anni a lavorare attivamente e con grande passione, insieme
ad altri Giovani Democratici, proprio perché ci accomunava il desiderio di non
perdere il nostro tempo, di volerci impegnare attivamente e positivamente,
perché non accettavamo e non accettiamo l’idea che la politica sia una cosa
sporca dalla quale tenersi a distanza. Crediamo invece che la politica sia la
più alta forma di volontariato; crediamo sia lo strumento tramite il quale
tutti noi cittadini ci organizziamo e decidiamo quale sia la società in cui
vogliamo vivere e crescere insieme. La speranza di riuscire a lavorare uniti ad
un progetto che abbia la sana ambizione di cambiare “lo stato delle cose” non
ci ha mai abbandonato, anzi ogni piccolo passo in avanti che abbiamo realizzato
in questi anni ci ha convinto che cambiare in meglio è possibile, che tornare a
sperare in futuro migliore sia qualcosa di legittimo e perseguibile, ma siamo
pienamente consapevoli che per farlo sia necessaria la partecipazione di tutti.
Non a caso uso la parola partecipazione, perché sono fermamente convinto che il
cambiamento possa passare solo attraverso l’impegno e la dedizione di noi
tutti. Non credo che una sola persona, o comunque che in pochi si possa andar
lontano. Stiamo vivendo il periodo più complesso nel quale ci si possa trovare,
e non mi riferisco tanto all'attuale situazione politica, quanto alla profonda
crisi economica e sociale che stiamo vivendo, in particolar modo a Fabriano. Sono
della ferma convinzione che sia necessario utilizzare a pieno il nostro tempo,
per saperci rinnovare, per affrontare quella vera fase costituente che troppo a
lungo è stata rimandata. Ed è stata proprio l'assenza di un vero momento
costituente ad aver causato lo “stallo” che stiamo vivendo. Non è questo il
momento della paura, della titubanza, dei dubbi; questo è il tempo del
coraggio! Il coraggio di saper fare scelte nuove, di prendersi le proprie
responsabilità, è il tempo di avere il coraggio di essere Democratici! Noi
Giovani Democratici questo coraggio lo vogliamo avere. Lo vogliamo avere perché
crediamo nel lavoro che stiamo portando avanti. Questo coraggio ci viene dalla
consapevolezza che da soli non si va lontano. Insieme a molti altri ragazzi in
tutta la Provincia siamo partiti dai territori, dai circoli e soprattutto dalle
idee. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo lavorato con determinazione e convinzione
creando una rete virtuosa che sa riunire e mettere in comunicazione tutte le
realtà del nostro territorio. Abbiamo messo a confronto tutte le nostre idee,
perché la pluralità non ci spaventa, ne sappiamo fare la nostra ricchezza. Abbiamo anche saputo dividerci nelle nostre
battaglie, ma tutti avevamo la ferma consapevolezza che ci saremmo ritrovati
poco più avanti per proseguire insieme verso uno scopo condiviso. Siamo
riusciti in questo perché, tutti noi, abbiamo adoperato la massima correttezza,
politica ed intellettuale, sempre alla luce del giorno senza mai cedere a
sterili ottiche correntizie o personalismi di sorta. Avremmo voluto vedere il
nostro partito saper fare altrettanto. Così non è stato. Questo ci ha
allontanato dai cittadini che, ormai, non si sentono più rappresentati. Dobbiamo
tornare a porre al centro della nostra attenzione le questioni, non le persone.
Dobbiamo tornare ad occuparci di lavoro, non solamente di cassa integrazione. Dobbiamo
tornare a progettare il nostro futuro, non soltanto cercare rimedi
all'immediato. Questa visione ci appartiene, perché noi, da giovani cittadini,
le questioni le viviamo nel quotidiano, operando ogni giorno con tutte le
difficoltà che ci si pongono di fronte, ed alle quali vorremo poter dare
soluzione. Bisogna smettere di parlare di politica ed incominciare a farla!
Michele Crocetti, candidato segreteria Pd Fabriano
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