Radio Gold News ha
raggiunto telefonicamente l’avvocato difensore di Mario Paglialunga per approfondire
la sentenza che ha ieri condannato in primo grado a tre mesi di reclusione per
falso ideologico - con sospensione della pena - l’assessore al Commercio del
Comune di Fabriano. Maurizio Benvenuto racconta di essere sempre stato
abituato, fin dagli studi, a rispettare le sentenze anche quando non si
condividono. “Sono sicuro – aggiunge – che in appello verrà riformata” spiega l’avvocato
nell’illustrare i motivi in difesa di Paglialunga. “E’ una vicenda paradossale.
Il denunciante, Luciano Stopponi, ha partecipato ad una campagna elettorale
successiva alla sua candidatura e a diversi incontri pubblici. Alle elezioni
comunali conquista alcuni voti. Solo dopo (maggio 2012) sostiene di non
aver firmato quella lista. Se la firma è fasulla, perché Stopponi ha
partecipato alle attività politiche e non ha subito presentato denuncia? Cos’è
successo nel frattempo? A me sembra chiaro - continua Benvenuto – che c’era la
volontà di candidarsi per le elezioni comunali di Fabriano. Trovo poco etico
modificare una realtà oggettiva solo dopo essere stato votato dagli elettori.” All’assessore
Paglialunga è stato contestato il falso ideologico e non il falso materiale.
Facciamo chiarezza. Paglialunga non è stato accusato di aver posto la firma al
posto di Luciano Stopponi ma di aver
autenticato una firma non originale. Chi ha firmato, cioè, non è Stopponi. Richiedere, in quel momento,
il documento di riconoscimento avrebbe evitato l’errore. Durante le indagini è
stata svolta una perizia da parte di un grafologo nominato dal Tribunale.
Spiega l’avvocato: “Innanzitutto la perizia calligrafica non è una scienza
esatta ma probabilistica. Comunque nel processo ci sono due testimoni: uno
afferma che Stopponi ha firmato, l’altro parla di una telefonata. Penso che è
più credibile un testimone rispetto ad una perizia grafologica.” Ora
Paglialunga attende di leggere le motivazioni della sentenza che saranno
depositate non prima di sessanta giorni. “Poi ricorso con l’appello. Arriveremo
anche in Cassazione se ce ne fosse bisogno. Mario Paglialunga, a mio avviso, è
una vittima in questa vicenda paradossale.”
Marco Antonini
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