martedì 15 ottobre 2013

#BUONGIORNO!

Sta passando un po' sottotono in queste ore la notizia che riguarda lo smantellamento della Costa Concordia, tuttavia, la ritengo una vicenda tanto triste, quanto scandalosa. 
Dopo l'ottima prova di forza italiana dimostrata nella rimessa in asse della nave da crociera, è ora giunto il momento di trasportarla in un porto per eseguire tutte le pratiche di smantellamento. 
Tre i porti che si giocano l'appalto: Piombino, Civitavecchia e Smirne (Turchia). Se per un secondo ci si dimenticasse di essere in Italia, chiunque avrebbe detto che la nave sarebbe stata trasportata a Piombino, o tuttalpiù a Civitavecchia, se non per la distanza di gran lunga minore rispetto al porto turco, ma non è proprio così. La Carnival, azienda proprietaria della Costa, essendo privata, ha tutti i diritti di scegliere il porto che ha l'offerta migliore, ed potete immaginare qual è; quello di Smirne. La notizia ha una gravità impressionante perché con sé, la Costa, porta anche i 500 milioni di lavoro necessari per lo smantellamento e l'Italia li sta perdendo per quei problemi tanto a lungo chiacchierati e criticati, che non hanno però ricevuto la benché minima intenzione di risoluzione. Sto parlando del troppo alto costo di manodopera, di misure di sicurezza che hanno un impatto economico troppo alto e per normative ambientali troppo stringenti. 
Cinquecento milioni se ne vanno. Gli altri crescono, noi perdiamo.

Gabriele Pegolo

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