Pur consapevoli delle legittime e comprensibili
rivendicazioni dei lavoratori della ex Antonio Merloni Spa rispetto alla revoca
dell'atto di vendita di alcuni asset industriali al gruppo di Giovanni
Porcarelli, effettuato dalla magistratura, riteniamo opportuno riflettere su un
nodo fondamentale che pensiamo sia alla base del problema. In sostanza ci
chiediamo se l'amministrazione straordinaria si sia attenuta scrupolosamente ai
dettami della legge Marzano valutando anche l'impatto economico e sociale che
avrebbe avuto sul comprensorio di Fabriano. Di tutta questa vicenda quello che ci appare
più assurdo è che mentre la legge Marzano è concepita dal legislatore come un
procedimento di ristrutturazione industriale, finanziario e produttivo
dell'azienda in via di fallimento, e quindi se ne debba tentare la
ristrutturazione economico-finanziaria in modo da salvaguardare l'unità
operativa dei complessi aziendali, tenuto conto degli interessi dei creditori
(anche trasformando in accordo con questi, come si dice, il debito in equity,
cioè in capitale di rischio), si sia scelto al contrario di effettuare lo
smembramento e la vendita piuttosto che tentare la riqualificazione industriale
dell'intero gruppo. Riteniamo che gli atti compiuti, in tutto o in parte,
contraddicono lo spirito della legge e questi hanno avuto il difetto di non
tutelare sufficientemente gli interessi dei fornitori-creditori, nella maggior
parte piccole aziende, su cui grava ed è gravato, l'intero onere del fallimento
della Antonio Merloni Spa (oltre 500 milioni di euro) impedendo a queste
aziende un qualsiasi possibile rilancio economico e produttivo. Si è parlato in
questi anni degli interessi delle banche e dei lavoratori, ma mai s'è tenuto
conto di quelle piccole imprese e delle loro maestranze che hanno sopportato,
incolpevoli, l'onere maggiore di tutta questa vicenda vedendosi trasformare i
crediti in debiti e oltretutto, per di più, hanno dovuto sopportare l'onta di
vedersi revocati i legittimi pagamenti che gli erano stati fatti. La CNA di
Fabriano chiede giustizia e pari dignità per le aziende fornitrici della ex
Antonio Merloni Spa auspicando anche l'intervento della magistratura, qualora
se ne ravveda l'opportunità, per dirimere le responsabilità e valutare gli atti
compiuti di tutta questa nebulosa vicenda che ha avuto effetti devastanti
sull'intero tessuto economico e sociale fabrianese.
Nessun commento:
Posta un commento