Compie un anno l’impegno del comitato “Alla scoperta del Giano”, ed in occasione di questa importante occasione, il comitato si è riunito all’interno della biblioteca pubblica per fare il punto della situazione. Una mattinata di approfondimenti, curata dai tecnici che da tempo ormai sostengono la necessità di un fiume “scoperto” in ogni sua parta, come vivo simbolo di una città capace di cambiare in maniera positiva e propositiva. Molti i fabrianesi presenti all’interno della biblioteca “Sassi”, interessanti nel voler comprendere le prospettive di un fiume lasciato libero dall’attuale sarcofago di cemento che ne copre il tratto cittadino. Dopo una breve introduzione curata da Aldo Pesetti e Fabrizio Moscè, il comitato fabrianese ha voluto ricordare le motivazioni di una “battaglia” costruita sulle origini fabrianesi, per riqualificare la città anche in periodo di fortissima crisi lavorativa. “Dal 1959 mancavano testimonianze sul reale stato del ponte dell’Aèra, e ci è sembrato doveroso capire in che stato lo storico ponte versasse, anche in vista di quel futuro restauro che andrà a modificare pesantemente la sua struttura – Ha affermato Fabrizio Moscè – quindi le nostre escursioni sotterranee sono state propedeutiche per comprendere anche il reale stato della copertura, che in alcuni tratti non versa in buone condizioni”. Anche Aldo Pesetti, ribadendo l’importanza di un intervento conservativo nei confronti del fiume fabrianese, ha voluto ricordare l’impatto del comitato all’interno del dibattito cittadino: “La nostra è un’idea trasversale, senza bandiere politiche e partecipato da tante associazioni e realtà locali – Ha ricordato lo stesso Pesetti - Ed è proprio per questo che mi sembra necessario anche ringraziare chi ha collaborato e partecipato a questo nostro progetto”. Una mattinata caratterizzata anche dalla proiezione di tre video: la prima testimonianza di Achille Corriere, risalente ai primi anni ottanta, ha illustrato in poco meno di dieci minuti l’impatto che anche trent’anni fa aveva il dibattito sulla riqualificazione del fiume della città della carta. Gli ultimi due video proiettati sono stati curati da Radio Gold (il primo con le esplorazioni nella parte tombata del fiume e nelle zone limitrofe, ed il secondo con una serie di interviste e parere tecnici), ed hanno sintetizzato in poco meno di un’ora pareri e le reali condizioni del Giano “tombato”. Il comitato ha voluto ancora una volta evidenziare la necessità di un fiume vivo, simbolo e fiore all’occhiello di una città che deve rinascere dalle proprie radici per non cancellare il proprio futuro. “la nostra battaglia è quella di rendere visibile il ponte dell’Aera – ha concluso con forza Fabrizio Moscè - non vogliamo la copertura in calcestruzzo e fibra di carbonio del ponte dell’Aèra, non vogliamo la copertura dei ponti storici. Crediamo che sia necessario ,attraverso la scopertura della parte coperta del Giano, ridare respiro alla nostra città”.
Saverio Spadavecchia
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