La morte di Giulio
Andreotti e di Rita Levi Montalcini apre la vicenda, tutta politica,
della nomina dei senatori a vita. Girano i nomi di Silvio Berlusconi
e di Romano Prodi. Siccome siamo sempre stati in favore della
meritocrazia, proponiamo apertamente un altro nome indicandolo come
il primo della lista: Umberto Veronesi, chirurgo
di fama mondiale. Ricopre il ruolo di direttore scientifico
dell’Istituto Europeo di Oncologia e la sua attività clinica e di
ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla
cura del cancro.
In particolare Veronesi si è occupato del carcinoma
mammario, prima causa di morte per tumore nella
donna. E’ stato il primo teorizzatore e strenuo propositore della
quadrantectomia,
dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza
di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le
medesime di quelle della mastectomia,
ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore. Umberto
Veronesi ha dichiarato di recente: “Più che i tempi dico i fronti
su cui ci si dovrebbe impegnare di più. Primo, la cura del malato. E
già oggi il 60% dei pazienti guarisce. Secondo, il miglioramento
della qualità della vita dei pazienti. E siamo a buon punto. Terzo
impedire che la malattia si manifesti. Una buona dieta mediterranea
può aiutare. Oggi, sul pianeta, ci sono due miliardi di persone che
mangiano carne. Per questa loro alimentazione dobbiamo nutrire quatto
miliardi di animali da allevamento. Cosa accadrebbe se tutti e sette
i miliardi di esseri umani consumassero carne? Inoltre la carne è un
pericolo per l’ambiente, dato che occorrono migliaia di litri
d’acqua per produrre un chilo di carne”. Vedremo cosa succederà
nel Parlamento italiano e quale convergenza verrà trovata.
Confidiamo nella saggezza e nell’acume del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano. La ricerca scientifica è
imprescindibile per la crescita del paese. Umberto Veronesi
rappresenta in pieno il progresso e la crescita dell’Italia sotto
il punto di vista della salute e della sanità. Ma questo, non
dimentichiamolo, è il paese che ha negato una cattedra universitaria
al Premio Nobel Carlo Rubbia (all’Università di Bari). Ribadiamo
che bisogna incominciare a salvaguardare i talenti, le persone
migliori, coloro che dimostrano un curriculum ineccepibilmente di
alto profilo. Veronesi vale una nomina perché è valso la salvezza
di molte vite. Ho conosciuto personalmente un grande oncologo come
Mario Campanacci. Il sacrificio quotidiano per gli altri, in campo
medico, specie laddove non tutte le competenze sono da considerare
alla stessa stregua, assume un valore infinito e irrefutabile. Ma
l’Italia sembra non essersene ancora accorta. L’universo politico
anche meno.
Alessandro Moscè
Direttore Editoriale
Nessun commento:
Posta un commento