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"Quando ho visto un giocatore rimanere attaccato alla macchinetta trascurando per ore il bambino che piangeva in carrozzina, ho detto basta, abbiamo sbaraccato tutto". E' una storia di coraggio, altruismo e umanità quella che arriva da un piccolo paese in provincia di Teramo, Garruffo. Il protagonista è Emilio Marinucci, titolare di un bar a conduzione familiare, che ha deciso di togliere i videopoker, rinunciando a 20/25mila euro di incasso all'anno. "Non ce la facevo più a vedere questa gente rovinarsi - ha detto a Repubblica - . Gente che stava attaccata ore e ore a mangiarsi migliaia e migliaia di euro per poi uscire dal bar con i nervi a pezzi, distrutta, che mi diceva: 'Mi presti qualche soldi, devo andare a comprare i pannolini per mio figlio e non ho più nulla". Così il signor Emilio, spinto da figlio e moglie, ha detto basta: "Ora abbiamo messo un flipper, un divano e un bigliardino in quella sala - conclude - preferiamo da provare a dare uno spazio di ritrovo sano ai ragazzi. Non quelle macchinette infernali". (Leggo.it)
E a Fabriano? Nono sono poche le strutture dotate di videopoker e nemmeno coloro che si avvicinano perdendo i pochi soldi rimasti. Raccontateci le vostre storie.
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