“Da ciascuno secondo le proprie
possibilità, a ciascuno secondo i propri bisogni”: questo è ciò che è stato
insegnato alla mia generazione dagli anziani, da coloro che avevano vissuto la
Resistenza, che avevano praticato per davvero la solidarietà, quella vera.
Ognuno dà alla comunità il suo lavoro, il suo contributo e la comunità lo
ripaga soddisfacendo i suoi bisogni. Ma in realtà nella nostra Italia
parassiti, furbacchioni, faccendieri di ogni sorta hanno preso il sopravvento
da tempo. Ed anche i migranti che abbiamo attratto, quelli cioè che si sono
stabiliti in Italia, avendo compreso come funzionano le cose nel nostro Paese, hanno
iniziato a fare i furbi, a prendere tutto senza dare nulla, cosa invece
impossibile in altri Paesi europei veramente solidali, tipo la Norvegia, la
Danimarca, la Svezia, la Finlandia… E'
veramente ributtante ciò che si vede a Fabriano (sicuramente non solo qui).
Vengono aiutati in ogni modo i finti poveri (per l'affitto, per le bollette,
addirittura per la spesa ed anche per abbigliamento e calzature che prendono
dalla Caritas per rivenderli), mentre spesso vengono ignorati quelli che
veramente si sono impoveriti. Questi parassiti, avendo l’ISEE molto basso (perché
lavorano in nero, non perché sono realmente indigenti!), ottengono dall’ufficio
dei servizi sociali tutto ciò che possono ottenere. In sostanza i contribuenti
fabrianesi stanno aiutando gli evasori fiscali. Questi privilegiati vivono
praticamente gratis, grazie agli aiuti che concediamo loro. Tutti i soldi che
accumulano (e sono tanti, ovviamente in contanti: nessuno di loro ha un conto
corrente bancario per non essere rintracciabile) lavorando in nero o
commettendo qualche illecito li nascondono all’estero e/o li investono
nell’acquisto di appartamenti, ville, palazzine intere, godendo nell'ostentare
arrogantemente la loro ignobile ricchezza. Che tristezza! E
pensare che per abbattere questo privilegio sarebbe sufficiente un po’ più di
coscienza civica da parte dei cittadini, un po’ più di controlli da parte della
Guradia di Finanza. E' vero che purtroppo nell'ISEE non figurano, per i non
italiani, le proprietà immobiliari all'estero, neanche quelle di lusso. Però tutti
noi possiamo, anzi dobbiamo (e non far finta di niente, come di solito facciamo)
notare le automobili supercostose di cui sono proprietari. Tutti noi, ognuno
come può e come sa, può combattere il privilegiato ed il privilegio, di
qualsiasi natura. Ed i funzionari dell’ufficio servi sociali del comune di
Fabriano possono andare, ogni tanto, a casa di questi furbacchioni. Senza
preannunciare la visita, però, come invece fanno quelli della San Vincenzo de'
Paoli, che danno tempo ai falsi poveri (ma veri paraculi) di nascondere tutto
ciò che potrebbe, nell'abitazione, testimoniare l'effettiva ricchezza
(televisori con schermo gigante, telefonini, computer di ultimissima
generazione; i-Pad; playstation, etc....).
Stefano Gatti
Non escludo che esistano situazioni come descritte nell'articolo ma dal mio osservatorio vedo famiglie di stranieri in condizioni di estrema indigenza e stranieri che lavorano come matti e sono riusciti a crearsi una situazione di piccolo agio. Conosco stranieri che tengono un ritmo di lavoro impressionante, altri che sopportano senza disperare una burocrazia stressante per gli stessi funzionari che lavorano dentro. Mi imbatto con impiegati pubblici che fanno straordinari non retribuiti per smaltire colonne di faldoni sui tavoli e che quando perdono la pazienza al massimo mi dicono "la prego, richiami fra un paio di giorni". Ma non c'è comunità, non si vive di integrazione, si creano bei rapporti professionali ma ristretti e limitati: molti sono i furbi, molti altri tirano a sopravvivere ma nel futuro sembrano ancora crederci solo loro.
RispondiElimina