La fumata bianca che ha annunciato al mondo la sua elezione è arrivata
alla quinta votazione, nella seconda giornata del Conclave. Uno scrutinio in
più di quanto richiesto, otto anni fa, per l’elezione di Benedetto XVI. Il
comignolo della Cappella Sistina ha iniziato a fumare alle 19.06. “Mi hanno
preso dalla fine del mondo”, ha esordito visibilmente emozionato. Per la prima volta viene eletto un
americano del sud, per la prima volta un gesuita. Per la prima volta il Papa si
affida a Francesco. Jorge Mario Bergoglio (di origini italiane), pontefice
argentino di 76 anni, è dalla parte dei poveri, tanto che quando fu eletto
cardinale chiese ai fedeli argentini di non raggiungere Roma, ma di devolvere i
soldi per il viaggio ai diseredati. Oppositore dei lussi, degli sprechi, del
senso del possesso materiale. A Buenos Aires ha rifiutato l’episcopio e viveva
in due stanze. Ha sempre cucinato da solo e viaggiato in autobus. Il crocifisso
portato al collo, ieri sera, non è realizzato in oro. Vi è incisa l’immagine
del buon pastore che porta sulle spalle la pecorella smarrita e dietro il
gregge. In alto è raffigurata una colomba. Si è mostrato senza stola e
mozzetta. Dicono che da ragazzo abbia avuto un fidanzata, ama il tango e il
calcio. E’ a favore del battesimo dei figli nati da donne non sposate e lo
definiscono un uomo semplice, ma allo stesso tempo deciso e inflessibile (per
mantenersi agli studi ha perfino fatto il buttafuori di un locale). Utilizza un
metodo da “rivoluzionario gentile” ed è del tutto fuori dal criticato ambiente
della curia romana. Esce “sconfitta” l’Europa, e con essa, la tradizione,
l’Italia, l’apparato amministrativo della Chiesa di Roma. Un Papa più
spirituale che burocrate, progressista, restio ad accettare ruoli curiali. Si
apre una fase della storia cattolica dove l’ecclesia ha
scelto un uomo lontano dai palazzi
apostolici perché a prevalere sia la fede radicale, capace di
ritornare alla base di un messaggio di speranza, alla propensione al
sacrificio, alla carità, all’umiltà. Scrive emblematicamente “Il Sole 24Ore”: “Lo sguardo
che su questo Papa verrà dagli altri cristiani non potrà che essere di grande
fiducia. Come è stato chiaro sin dalle prime parole, egli si vuole presentare da
fratello, il vescovo della Chiesa che presiede nell’amore, deciso ad
evangelizzare con nuovo slancio anzitutto il popolo romano e ad offrire un
servizio di testimonianza e di carità a tutte le chiese”. La gente ha già
incominciato ad apprezzarlo dal suo sorridente buonasera. “Fratelli e sorelle, grazie tante
dell’accoglienza. Pregate per me e a presto. Domani voglio andare a pregare la
Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo”. Forse, ora,
inizierà a soffiare un vento diverso come avrebbe voluto il poverello di
Assisi.
Alessandro Moscè
Direttore Editoriale
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