Il comitato “Alla scoperta del Giano” interviene su quanto
affermato dal primo cittadino nell’intervista al settimanale L’Azione del 2
Febbraio: “Non riusciamo a comprendere la
posizione del Sindaco”.
Assodata l’esistenza di un nuovo
studio elaborato da alcuni professionisti e dall’Università di Perugia il quale
conferma, come sempre da noi sostenuto e come il buon senso suggerisce, che la rimozione totale e definitiva del manto
di copertura garantirà una maggiore riduzione del rischio idraulico, non
capiamo come mai si continui a dichiarare:“Nessuna
preclusione alla riapertura del fiume, ma nel rispetto dei termini di
sicurezza” senza prendere una chiara
posizione.
Lo studio, che afferma come nella totale riapertura dell’alveo
ci sia garanzia non solo sull’eventuale piena “centennale” bensì sulla
“duecentennale” con franco di un metro (l'alveo oltre la portata duecentennale
garantirebbe l'ulteriore innalzamento del fiume in fase di piena di un altro
metro), fa di fatto venir meno il problema sicurezza, per lungo tempo esposto
come impedimento alla riapertura.
Spianata la strada alla
possibilità di una variante in corso d’opera che permetta ai fabrianesi di
riappropriarsi dell’intero corso del fiume Giano e tenuto conto di come nel
maggio scorso la Soprintendenza per i beni Architettonici di Ancona abbia
chiaramente richiesto al sindaco il recupero dello storico ponte dell’Aèra, si
rimane perplessi di fronte alle ultime dichiarazioni.
Si legge: “Se le Ditte che
si sono aggiudicate l’appalto lo riterranno opportuno, da parte nostra non c’è
nessuna preclusione. Ovviamente dovranno essere rispettati e garantiti i
termini di sicurezza.” Ed in merito
allo studio presentato dall’Università di Perugia secondo il quale il Giano
sarebbe più sicuro aperto che chiuso: “Ripeto,
se faranno una proposta per riaprire interamente il fiume apportando una
variante in corso d’opera, verrà sicuramente valutata…….se le ditte non faranno
nessuna proposta, il progetto non cambierà…..”;
Siamo preoccupati da
queste affermazioni che farebbero intendere come il destino urbanistico della
nostra città sia affidato al capomastro della ditta X ed Y senza un controllo
dell’amministrazione, inoltre ci preme
sottolineare la non congruità di quanto dichiarato con il disposto dell’art.
132 del DL 163/06, in cui si afferma “..Le
varianti in corso d'opera possono essere ammesse, sentito il progettista e il
direttore dei lavori ...”; pare cioè
logico che sia il responsabile del procedimento, come rappresentante del
committente (in questo caso l’amministrazione comunale) a proporre le varianti,
piuttosto che l’esecutore, in teoria anche l'impresa può proporle......ma
non è certamente "SOLO l'impresa che può proporle"!
Vogliamo pensare che
questa dialettica sia solo frutto di un esercizio verbale connesso alla
necessità di superare una posizione rigida della precedente Amministrazione; se così fosse tutti saremmo disponibili ad offrire il massimo
contributo per garantire a Fabriano la scelta urbanistica migliore.
Auspichiamo che l’importante studio per la valutazione dei
rischi idraulici venga messo a disposizone della cittadinanza e che la variante di progetto,
prima di essere deliberata, possa essere resa pubblica in un percorso di scelte
finalmente condiviso e partecipato.
Comunichiamo inoltre che il comitato sta in questi giorni prendendo contatti con le imprese
appaltanti al fine di organizzare un incontro nel quale esporre le
reciproche aspettative e sensibilità.
Il
comitato “Alla scoperta del Giano”
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