domenica 3 marzo 2013

ANALISI PERSONALE SUL VOTO. "IL RE E' NUDO", DI ANDREA GIOMBI



Nanni Moretti in “Palombella rossa” del 1989, diceva: “Le parole sono importanti!”; ebbene credo proprio che le votazioni politiche, appena passate, abbiano messo in luce la necessità vitale, di riscoprire l’antico, vero e perciò essenziale, significato di una parola, la parola politica. Lo Zingarelli scrive: “politica” deriva dal greco πολιτικος, politikós, ed è legata al termine polis, che in greco significa città, comunità dei cittadini, secondo Aristotele, significa amministrazione della polis per il bene comune, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. A mio avviso, purtroppo la politica, dalla nostra Costituzione del 1948 ad oggi, è stata prevalentemente come una fiaba scritta da Hans Christian Andersen nel 1837,“ I vestiti nuovi dell’imperatore” conosciuta come “il re nudo”. Il re politica cammina tra la gente col sorriso da campagna elettorale, in modo altezzoso e autoreferenziale, con tranquillità, ma cosa guarda? Chi guarda? Di cosa si occupa? Si difende dai suoi privilegi, e la verità, è che il re politica ama giocare col suo trionfo colorato di privilegi. Ma il re politica, non pensava di essere sbeffeggiato, il 24 e 25 di febbraio,dagli elettori, perché a noi serve un senso, un’emozione, un sogno, e abbiamo deciso di colpire questo regno di cartone, in cui vive questo re. Tutto ciò è avvenuto con la rivoluzione del voto al Movimento 5 stelle che ha detto al re politica di essere nudo, mostrandogli la debolezza delle fondamenta del suo potere. L’elettorato italiano, ha smascherato, le falsità della politica, dolorose, perché la politica dovrebbe essere un servizio, ma anche fragili proprio come il vestito del re, che credeva d’indossare abiti pregiati ma dalla sua idiozia non capiva di essere in realtà nudo. Una cosa tendo però a sottolineare, la politica deve essere, secondo il mio umile parere, confronto di visioni del mondo, di idee e perciò di ideologie. Per me, il movimento di Beppe Grillo, proponendo il reddito di cittadinanza, l’attuazione del referendum per rendere l’acqua un bene pubblico, il limite di due legislature per Parlamentare e tagli al costo della politica, incintivi alla cosiddetta green economy, l’aumento dello Stato sociale, si va a classificare come un movimento affine,se non molto vicino alla visione del mondo propria della sinistra. Inoltre è da considerare che Grillo nel 2009 volle candidarsi alle primarie del PD, ma ciò non gli fu permesso. Naturalmente, ciò non verrà mai dichiarato da Grillo e Casaleggio, perché la critica massima alla politica, nella sua totalità, anche ideologica, è elemento massimo di consenso, vista l’enorme sfiducia verso questo re, smascherato per la sua, ora fragile, nudità.  Sandro Pertini diceva: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. È con questo animo quindi, giovani, che mi rivolgo a voi: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo” Ciò ha dato successo al Movimento 5 stelle, adesso mi viene da chiedere, questa sarà una fase, o la soluzione? Io spero che, le istanze di onestà che vengono da Grillo, servano per tessere un nuovo abito alla politica, per renderla davvero al servizio della gente, ma spero che questo abito sia colorato dal confronto d’ideali che dovrebbe essere proprio dei partiti, per costruire una comune emozione di vita.

Andrea Giombi

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