Si sta concludendo sul sud Italia il peggioramento che nelle ultime ore ha riportato il freddo invernale sulle Regioni meridionali dopo i miti giorni natalizi, e lo sta facendo in modo spettacolare con un ciclone sul mar Jonio molto coreografico, di cui abbiamo già parlato. Nelle prossime ore la situazione meteo tenderà a migliorare in modo diffuso su tutt’Italia, con ampie schiarite da nord a sud: negli ultimi due giorni dell’anno, domenica 30 e lunedì 31 dicembre, avremo solo qualche innocua nube nel meridione e sulle Alpi, e banchi di nebbia in pianura Padana, ma in un generale contesto di bel tempo. Le temperature saranno in linea con le medie del periodo, fredde nelle ore notturne grazie all’inversione termica che determinerà gelate fin a bassissima quota e al centro/nord anche in pianura, grazie alla calma di vento e al cielo completamente stellato, più gradevoli nelle ore diurne ma comunque senza raggiungere i valori tiepidi dei giorni di Natale.Questo tipo di clima si manterrà anche nel giorno di Capodanno, martedì 1 gennaio 2013, quando però al nord/ovest e in modo particolare tra Liguria e Toscana, soprattutto nel pomeriggio/sera, arriveranno compatti annuvolamenti e le prime piogge in vista di un nuovo intenso peggioramento che tra mercoledì 2 e venerdì 4 gennaio coinvolgerà tutt’Italia, dapprima il centro/nord e poi anche il centro/sud. I dettagli su questo peggioramento sono ancora tutti da inquadrare in modo preciso, e solo nei prossimi aggiornamenti, a partire dalla giornata di domani e poi ancora lunedì, potremo entrare meglio nel dettaglio previsionale con le modalità del peggioramento, le zone più colpite e gli effetti del maltempo, ma sembra probabile che al nord possa tornare la neve fin a bassa quota mentre al centro/sud il maltempo porterà nuovi fenomeni temporaleschi con nevicate soltanto sui rilievi Appenninici a quote superiori ai 1.000/1.300 metri di altitudine.
Insomma, un peggioramento invernale che, però, non sarà accompagnato dal vero freddo proveniente dal nord: non ci sarà il gelo, almeno fino all’Epifania, e per eventi particolarmente rilevanti in termini di irruzioni nordiche bisognerà attendere il prosieguo del mese di gennaio. L’evoluzione dello stratwarming ci manda segnali positivi nel senso che conferma il possibile arrivo del grande gelo sull’Italia e sul Mediterraneo dopo il 10 gennaio, ma al momento è ancora tutto un rebus e osservando i modelli non è da escludere una nuova fase anticiclonica a cavallo dell’Epifania. Basta poco, però, che quell’Anticiclone delle Azzorre si mantenga sull’Europa occidentale, spalancando le porte dell’Italia al grande gelo Artico, che in questo caso arriverebbe da nord/est e, tramite i Balcani e l’Adriatico, colpirebbe soprattutto il centro/sud, come prospettato da tutti gli scenari stagionali proprio per il mese di gennaio…
Insomma, un peggioramento invernale che, però, non sarà accompagnato dal vero freddo proveniente dal nord: non ci sarà il gelo, almeno fino all’Epifania, e per eventi particolarmente rilevanti in termini di irruzioni nordiche bisognerà attendere il prosieguo del mese di gennaio. L’evoluzione dello stratwarming ci manda segnali positivi nel senso che conferma il possibile arrivo del grande gelo sull’Italia e sul Mediterraneo dopo il 10 gennaio, ma al momento è ancora tutto un rebus e osservando i modelli non è da escludere una nuova fase anticiclonica a cavallo dell’Epifania. Basta poco, però, che quell’Anticiclone delle Azzorre si mantenga sull’Europa occidentale, spalancando le porte dell’Italia al grande gelo Artico, che in questo caso arriverebbe da nord/est e, tramite i Balcani e l’Adriatico, colpirebbe soprattutto il centro/sud, come prospettato da tutti gli scenari stagionali proprio per il mese di gennaio…
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