venerdì 23 maggio 2014

FABRIANO. FAMIGLIA ARRESTATA PER FURTI DI GASOLIO. IL PADRE E' DIPENDENTE DI ANCONA AMBIENTE

I carabinieri si sono finti agricoltori per coglierli in flagrante



Era da diverso tempo  che i militari della Stazione di Sassoferrato, alla guida del Luogotenente Rinaldi, avevano appreso che, molto probabilmente, un dipendente di Ancona Ambiente (azienda che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti) era solito impossessarsi di gasolio asportandolo dagli automezzi della predetta azienda, parcheggiati nel deposito sito in quella località Fornaci. Acquisiti gli elementi informativi necessari, i militari hanno organizzato una serie di prolungati servizi di osservazione e pedinamento nei confronti del presunto  dipendente infedele. Dopo aver studiato le mosse dell’uomo, ieri pomeriggio i carabinieri hanno organizzato il servizio decisivo, disponendo punti di osservazione in più luoghi  prossimi alla località Fornaci, servendosi non solo mezzi di osservazione a distanza, ma camuffandosi anche da agricoltori  nei campi circostanti. Così, verso le ore 12,30 di ieri, i militari in osservazione vedono giungere all’interno del deposito il sospetto a bordo della sua autovettura, con all’interno sua moglie ed il fidanzato della figlia. Una volta all’interno, tutti e tre si sono adoperati  per prelevare il carburante da alcuni automezzi e travasarlo in alcune taniche, che successivamente hanno caricato  sull’autovettura, con la quale hanno poi lasciato il sito di stoccaggio. I Carabinieri di supporto, informati di quanto constatato dai colleghi in osservazione, hanno provveduto a bloccare i tre.  Alla domanda da dove provenisse tale carburante, gli occupanti hanno prima riferito averlo acquistato presso un distributore poco distante, salvo poi ammettere le proprie responsabilità di fronte a più specifiche e puntuali contestazioni. Ritenendo i tre responsabili del reato di peculato in concorso (Uno degli arrestati è dipendente della Ancona Ambiente, società municipalizzata e, quindi, incaricato di un pubblico servizio), sono stati arrestati e, su disposizione del PM di turno, sono stati condotti presso i loro domicili per lì rimanere al regime degli arresti domiciliari. Nel corso dell’attività investigativa, i Carabinieri di Sassoferrato hanno anche appurato che in pregresse circostanze anche la figlia minore della coppia si era resa responsabile della predetta fattispecie e, pertanto, verrà denunciata alla Procura dei minori per lo stesso reato. Ora tutti rischiano una pena sino a 10 anni di reclusione, essendo il peculato un reato molto grave commesso dai Pubblici Ufficiali contro la Pubblica Amministrazione 

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